STEP #09 GLI INVENTORI
Il Gaussmetro nasce nella seconda metà dell'Ottocento, a cavallo tra il Positivismo e la Seconda Rivoluzione Industriale, in un periodo di grande evoluzione per la scienza.
Numerose furono le scoperte in ambito chimico, elettrico, medico e scientifico, che portarono a conseguenze sociali: cambiamenti nella vita quotidiana delle persone, un'estensione radicale della città, luogo di produzione e sviluppo, nuovi lavori e nuove forme di organizzazione sociale, come l'aumento e l'importanza del settore terziario.
Il Gaussmetro è strettamente legato alla scoperta del campo magnetico, che avvenne nel 1820 per opera di Oersted, fisico e chimico danese. Il Gaussmetro a Hall viene inventato nella seconda metà del XIX secolo da Edwin Hall, fisico statunitense, professore di fisica ad Harvard.
Per essere più specifici e porre che le basi che hanno permesso la scoperta di Hall bisogna fare un passo indietro.
Le prime notizie riguardo al magnetismo ci arrivano da prima della nascita di Cristo: Archimede (287-212 a.C) sperimentò le induzioni magnetiche per magnetizzare le spade dei soldati di Siracusa per disarmare facilmente i nemici!
Fino al 1600 tutte le teorie riguardati il magnetismo avevano una valenza antropomorfica e durante il Medio Evo alcuni esponenti di queste teorie furono condannati come eretici e bruciati vivi.
Come anticipato, solo nel 1600 William Gilbert, medico inglese considerato padre del magnetismo, scrisse De Magnete, dove per primo intuì le correlazioni tra forze magnetiche ed elettriche, parlando quindi di elettromagnetismo.
Dopo anni di esperimenti e teorie, a dare una svolta e un fondamento matematico all'elettrostatica fu l'ingegnere francese De Coulomb (1736-1806). La misura della quantità di corrente al secondo, infatti, è denominata "Coulomb".
Oersted (1777-1851) scoprì che una corrente elettrica è capace di generare attorno a sé un campo magnetico: un filo elettrico percorso da corrente genera attorno a sé un campo magnetico che possiede linee di campo che individuano un polo nord e un polo sud.
Un 'altra esperienza in questo ambito fu quella di Faraday (1791-1867) che esplicitò il fatto che un filo conduttore percorso da corrente e inserito in una parte di spazio, sede di un campo magnetico, subisce una forza magnetica proporzionale al campo, alla corrente che scorre nel filo e alla lunghezza.
L'ultima esperienza che, insieme alle precedenti, ha posto le basi scientifiche dei fenomeni magnetici, è quella di Ampere (1775-1836). Due fili percorsi da corrente si attraggono o si respingono a seconda dei versi con cui scorrono le correnti, con una forza che è direttamente proporzionale alla lunghezza dei fili e inversamente proporzionale alla distanza tra essi.
Ampere afferma che i fenomeni di elettrodinamica e magnetici sono connessi tra loro.
Ecco che nasce un ritmo incalzante e stimolante.
Nel 1835 Joseph Henry, insegnante americano di scuola media, inventa uno strumento a induzione magnetica che al passaggio della corrente elettrica in un avvolgimento fa aprire o chiudere l'interruttore di un altro circuito. Questa scoperta fu la base della nascita dei campanelli elettrici, motori elettrici, telegrafi.
Essenziale fu la scoperta di Hertz che nel 1886 dimostrò che era possibile trasmettere onde elettromagnetiche a distanza tramite un oscillatore armonico.
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